Allarme Formaggi, ritirati dal mercato | Tre marche coinvolte: fai attenzione, sono tutte contaminate

Nelle ultime ore, il Ministero della Salute è intervenuto a gamba tesa nella commercializzazione di un formaggio: è allarme microbiologico

formaggi ritirati
formaggi ritirati (Pexels)

Il Ministero della Salute svolge importanti ruoli nella sanità pubblica, alcuni visibili e conosciuti da tutti ed altri più silenziosi ed invisibili. Uno di questi è il controllo sugli alimenti che vengono messi in commercio e sulla loro sicurezza: gli operatori del settore alimentare operano quotidianamente verifiche specifiche, in modo da ritirare in tempo eventuali lotti problematici.

Nelle ultime ore, proprio queste autorità son dovute intervenire a gamba tesa nella commercializzazione di un formaggio. In realtà, le marche coinvolte sono ben tre: il rischio microbiologico è confermato. Ecco tutti i dettagli: state estremamente attenti.

Formaggi ritirati dal mercato: allarme contaminazione

formaggi ritirati
formaggi ritirati (Pexels)

In data 27 ottobre 2022, sul sito del Ministero della Salute è comparso l’avviso di ritiro di tre marche di taleggio DOP a latte crudo: Casarrigoni, Terre d’Italia e Pascoli del Fattore. La motivazione di questo ritiro è la riscontrata “presenza di STEC (Escherichia Coli produttore di tossina shiga) gene eae sg 026 in 25g di prodotto“. Si tratta di microrganismi che producono tossine molto pericolose per la salute dell’uomo, capaci di causare diarrea emorragica particolarmente grave in anziani e bambini.

Per quanto riguarda Casarrigoni, il marchio dello stabilimento del produttore è CE IT 03 278 e il taleggio è prodotto per Casarrigoni Srl, in Via Arnoldi 575 a Taleggio (BG). I prodotti ritirati hanno come numero di lotto 25272, 25276, 25279 e 25280 con scadenze il 28/11/2022, 02/12/2022, 05/12/2022 e 06/12/2022. Per Terre d’Italia, il formato del taleggio ritirato è da 200 g e il lotto in questione è il 25277. Per Pascoli del Fattore, invece, i lotti sono 25272, 25276 e 25277.

Il Ministero della Salute consiglia di non consumare i prodotti appena elencati e avvisa i consumatori di riportarli al punto vendita, dove potranno essere rimborsati o potranno acquistare qualcosa del valore del prodotto. In questo caso, essendo un richiamo alimentare, non serve esibire lo scontrino al punto di vendita. In molti casi, l’ingestione di alimenti contaminati da questo microrganismo causa diarrea leggera o addirittura nessun sintomo. Ad alcune persone, però, può causare sensazioni e sintomi anche molto gravi come diarrea grave, sangue nelle feci o crampi allo stomaco, accompagnati da una leggera febbre.

In generale, i sintomi compaiono da uno a otto giorni con una media di due o tre dal giorno in cui l’alimento contaminato è stato ingerito e la guarigione avviene, nella maggior parte dei casi, in cinque giorni. Se avete il dubbio di aver ingerito uno di questi formaggi contaminati chiamate il vostro medico: saprà indicarvi il da farsi.

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